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 Porcellana

 

La porcellana è un particolare tipo di ceramica, frutto dell’impasto di caolino, cioè silicato di alluminio e rocce feldspatiche, che cotta a temperature, che oscillano tra i 1250 ed i 1400 gradi centigradi, si trasforma in un materiale bianco, risonante e traslucido.

Il collezionismo di porcellane antiche è sinonimo di potere all’interno di tutte le dinastie nobili della storia, che gareggiano nell’intento di conquistare il pregio di maggior pregio e valore, inviando spedizioni all’estero, alla ricerca di pezzi unici e scambiandosi informazioni e notizie.

Spesso sono stati proprio gli artisti a procurare pezzi unici da collezione alle corti, come ad esempio Lorenzo il Magnifico, la cui leggendaria collezione di vasi in porcellana è stata letteralmente smembrata alla sua morte.

Attraverso oggetti antichi, come ad esempio i vasi realizzati in porcellana è possibile ricostruire il trascorrere del tempo e riscrivere l’arte e la storia dei tempi andati, perché tutto ciò che giunge dal passato porta con sé parte di ciò che l’uomo è stato.

Leggende antichissime narrano, come l’arte della porcellana è sempre stata importantissima fin dai primordi della civiltà cinese, tant’è che, ad esempio Chuen, l’ultimo dei cinque sovrani che hanno preceduto la dinastia Ilia, è stato un abile creatore di vasi in porcellana.

L’arte della porcellana è ritenuta fondamentale e completa perché in essa si mescolano l’arte della manualità, lo studio delle forme, il gusto per le forme ed i colori, infatti si dagli inizi incontra il favore dia pittori, artisti in genere, letterati, poeti, imperatori, che lodano da ogni parte pezzi meravigliosi delle loro collezioni di vasi.

In oriente l’arte dei vasi in porcellana tocca vette altissime di perfezione perché i collezionisti cinesi sono intenditori molto raffinati e scrupolosi e quindi, desiderano dai vasi da collezione molto più che da semplici oggetti in porcellana.

Non basta la forma armoniosa di un vaso per farne un pezzo da collezione, poiché esso deve commuovere scoprendo via via la sua forma, deve rispecchiare intelligenza dell’artista che l ha realizzato e  una mirabile cultura.

Il vaso in porcellana deve, per così dire, parlare alle mani che lo sfiorano e lo accarezzano, come se trasmettesse conoscenza, cultura, tradizione di un tempo lontano, e vita ed esperienze di chi l’ha posseduto in precedenza.

Alcuni vasi in porcellana sono apparentemente untuosi perché l’intento è di rievocare il belletto usato dalle donne in passato, altri sono dipinti in maniera irregolare, ed è proprio questo a renderli pezzi unici, come anche i forellini minuscoli, causati dalle bolle d’aria durante la cottura in forno, che rendono il vaso in porcellana simile alla buccia di un’arancia e lo rendono particolare al tatto.

Un vaso in porcellana parla alla cultura, all’educazione ed alla sensibilità di una persona perché evoca immagini, suoni, allusioni, analogie e simboli, ad esempio molto vasi raffigurano particolari momenti dell’esistenza delle persone, oppure il susseguirsi delle stagioni dell’anno; tant’è che molti vasi in porcellana raffigurano, o sono destinati a contenere, ad esempio rami di susino, i cui fiori simboleggiano l’inverno, oppure le peonie, fiori simbolo della primavera attraverso cui il vaso, con forme sinuose e maestria degli ornati, rievoca il rinnovarsi della natura, o ancora il vaso, per così dire panciuto, ha il compito nelle cerimonie, di portare ottimismo e spirito ai convitati, sia nel contenere fiori, sia nell’abbellire semplicemente la tavola.    

Molti vasi con le loro decorazioni, che li rendono vere e proprie opere d’arte, suscitano nel collezionista la sensazione di ammirare un dipinto o di scrutare una poesia nascosta nelle immagini.

I vasi in porcellana, che spesso abbiamo visto abbellire i salotti delle nonne  o di famiglie legate alla tradizione, non rappresentano più le cosiddette buone cose di pessimo gusto, ma il sogno di migliaia di collezionisti; proprio così un sogno, che testimonia la passione, la pazienza, la competenza dell’artigiano che l ha realizzato e che, suscita in noi curiosità, desiderio di conoscenza, ricerca di informazioni per carpirne il significato profondo e ricostruirne la storia.

I vasi in porcellana, vere e proprie opere d’arte, abbelliscono le residenze presidenziali di ogni dove, da quelle europee a quelle degli emirati arabi e dei sultani perché sono in grado di far riaffiorare melanconie e richiamare sfarzi reali di un tempo; basti pensare che il vaso in porcellana, opera d’arte dura al tatto e dolce allo sguardo, è stata considerata nel 1710 l’oro bianco del principe sassone Augusto, il quale aggiunge poco per volta alla sua collezione stupendi esemplari, arricchiti di squisite decorazioni, e fatti venire direttamente dalla Cina o dal Giappone.     

La porcellana, duttile e nobile materiale, si è prestato nel corso dei secoli ad assumere le forme più disparate e i decori più vari per rispondere ai desideri di esigenti committenti ed esprimere tutta la maestria degli artigiani.

Le Origini

Cina

La porcella è stata prodotta per la prima volta in Cina, nel periodo caratterizzato dalla dinastia Tang, dal 618 al 970 d.c., ben mille anni prima che  gli europei ne scoprissero il segreto e si tratta di un processo graduale, favorito anche dalla presenza nel paese, degli ingredienti naturali necessari.

Dal 970 al 1279 d.c. è in auge la dinastia Song, che decide di istituire fabbriche reali per la fabbricazione di oggetti, in particolare vasi in porcellana, destinati esclusivamente ai palazzi reali; si tratta di pezzi arricchiti da decorazioni incise con colori che variano dal verde al blu, dal marrone rossiccio al nero.

Dal 1300 la produzione di porcellana, in Cina, raggiunge una vera e propria epoca dell’arte, in cui si distinguono la dinastia Ming, famosissima per i vasi, ancora oggi tesori artistici insostituibili e pregiati.   

I vasai cinesi del tempo si dilettano inoltre, nell’elaborazione di numerose tecniche di pittura, e a volte mescolandole in un unico pezzo danno vita alle opere migliori, perché testimonianza di studio dell’arte, la passione e la maestria artigianale.

E’ in questo periodo che le decorazioni, che arricchiscono i vasi, diventano più importanti dei pezzi stessi, e tra queste spiccano le piante e gli animali, che si ricollegano a significati mitologici e religiosi, tramandando quindi un universo di storia, cultura e tradizione.

Corea

La produzione di porcellane coreana è in un primo tempo influenzata dalla cultura cinese, ma a partire dal XII secolo ecco che gli artigiani locali si dedicano ala creazione, di nuove tecniche di lavorazione e decorazione, introducendo colori che vanno dal marrone al rame, oppure finissime porcellane, e in particolare vasi, bianchi e privi di qualsiasi ornamento.

 

Giappone

In Giappone è con la scoperta di alcuni giacimenti di caolino, che prende piede la produzione di porcellane , soprattutto vasellame bianco e blu, m anche tazze, ciotole, tazze, però di chiara ispirazione cinese.

Verso la fine del secolo si introducono le decorazioni colorate e grazie alla compagnia delle indie orientali, grandi quantità di porcellane iniziano ad essere commercializzate in occidente, si tratta soprattutto di prodotti realizzati in tinte brillanti, vasi dai colori sgargianti, ricchi di dorature e motivi ornamentali.    

Tra le particolarità è da segnalare, il vasellame kakiemon, dal nome di un gruppo di smaltatori, che risale al 1680 e si caratterizza per via di un nuovo tipo di decoro, in smalto traslucido su una base lattiginosa;

Porcellana e occidente

Prime testimonianze dell’esistenza della porcellana giungono grazie agli scritti di Marco Polo, nel XIII secolo, ma la sua composizione rimane per molto tempo un mistero, viene chiamata semplicemente oro bianco ed è considerata un prodotto di altissimo lusso.

L’Europa tenta più volte, attraverso i suoi artigiani, di imitare stile, candore, aspetto traslucido, tipico delle creazioni cinesi, tuttavia senza riuscirci.

Ecco allora che nasce una nuova visione della porcellana, la porcellana tenera, che vede la luce nel 1575, a Firenze e che si diffonde anche tra le famiglie borghesi, per via dei costi minori, che ne permettono quindi una maggior diffusione.

 La porcellana in Francia

La produzione di porcellana francese ha origine a Chantilly, dove nel 1730, viene istituita dal duca di Borbone, appassionato collezionista di porcellane cinesi, e di vasi in particolare, una manifattura presso il castello; egli ottiene addirittura una sorta di patente dal re Luigi XV, che consente di  fabbricare porcellane, di chiara imitazione giapponese; si tratta di una produzione in porcellana limitata, i cui pezzi rappresentano pezzi rarissimi e ambitissimi dai collezionisti,     

Circa dieci anni più tardi alcuni artigiani provenienti da Chantilly decidono di fondare un laboratorio,a Sèvres, dedito esclusivamente alla creazione di porcellane destinate alle classi privilegiate, tant’è che la famiglia reale stessa garantisce, attraverso un contratto, l’esclusiva per la produzione di porcellane in Francia.

Nel 1759 il re Luigi XV rileva l’intero laboratorio di porcellane e si investe del ruolo di ambasciatore, della qualità delle porcellane francesi, famose non solo in Francia, ma anche nel resto d’Europa.

Oltre a Sèvres famose sono le porcellane di Limoges, in particolare i vasi, ritenuti veri e propri pezzi da collezione, ricchi di fascino e capaci di far rivivere lo stile e lo sfarzo delle corti francesi dell’epoca.

Lo splendore delle produzioni di Sèvres vive una forte battuta d’arresto per via della crisi economica e della rivoluzione francese, che dichiara la manifattura di porcellane proprietà del governo.

Agli inizi del 1800, il settore delle porcellane, in Francia, vive una rinascita grazie ad una nuova linea di pensiero, concentrata meno sulle competenze di settore, ma che si arricchisce di una grande cultura nel campo della chimica, della geologica e della botanica, permettendo così, una vera rinascita della manifattura ed il fiorire di un nuovo  stile e disegno.

La porcellana in Italia

La prima produzione di porcellana in Italia avviene a Venezia, tra il 1720 ed il 1727 e riguarda vasellame smaltato in diversi colori, molto vivaci e abbelliti da paesaggi, fiori, stemmi nobiliari o scene figurative; i vasi in porcellana si arricchiscono di manici a forma di ramoscelli e vengono impreziositi da fiori posti a rilievo e bordi che rirpoducono nastri e festoni, insomma vere e proprie opere d’arte.  

Nel 1738 Carlo di Borbone, nipote di Augusto il Forte, colui che ha patrocinato, anni prima, la prima fabbrica di porcellana d’Europa, avvia i lavori per la costruzione di un’altra fabbrica di porcellane, poco distante dal suo palazzo, sulla collina di Capodimonte, nei pressi di Napoli, detta poi la real fabbrica di porcellana di Capodimonte; le stupende creazioni provenienti da questa fabbrica, in particolare pregevoli vasi policromi e vasi da camino, raffiguranti paesaggi, gruppi floreali, nonché vedute di ville napoletane, vengono contrassegnate con una N coronata, dipinta in azzurro e oggi sono tutte esposte nel famosissimo museo omonimo.

In Italia, presso il Museo degli Argenti di Firenze, è conservata una delle più importanti collezioni di porcellane d’Europa, una collezione iniziata dalla famiglia dei Medici e proseguita fino a che Palazzo Pitti diventa la reggia di casa Savoia.

La maggior parte della collezione è costituita da stupendi vasi in porcellana, databili tra il XIV ed il XIX secolo, realizzati in estremo oriente esplicitamente per essere esportati in Europa, leggeri e raffinati nei colori e nelle decorazioni.

  

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