      
Chi sono i Giovani
soli
Perché,
oggi, i giovani sono soli
Cause
a) Oggi, purtroppo, non ci si diverte più come una volta. Nelle grandi
metropoli, diventa sempre più rara la dimensione del cortile e della
piazza, dove un tempo si praticavano i giochi all'aperto. Erano
un'occasione per dialogare, per confrontarsi, per vivere una parentesi
di svago rispettando delle regole ben precise. Quindi, erano anche dei
momenti fortemente educativi.
b) Si è diffusa, invece, la moda dei videogiochi, che rappresentano
un'ulteriore occasione per essere soli. Non ci si confronta più con gli
altri, ma semplicemente con i suoni, i rumori, i colori di un avversario
virtuale, che appare sullo schermo di un computer.
c) Anche la televisione può essere fonte di "nuove solitudini". Tanti
ragazzi, infatti, hanno il televisore nella loro cameretta e subiscono
un vero e proprio bombardamento di messaggi.
d) Bisogna sottolineare, però, che qualche decennio fa, si potevano
praticare le strade con un po’ più di tranquillità e non avere l’assillo
di incontrare qualcuno che volesse derubarti, violentarti o degli
spacciatori, anche extracomunitari, che vendono la droga ad ogni angolo.
e) Una volta esistevano anche gli incontri o le feste in casa,
circostanza che, oggi, non si verifica più perché non è “fico”, ma
piuttosto è trendy ritrovarsi in un cosiddetto locale alla moda e
festeggiare da soli, perché la musica troppo alta non permette loro di
dialogare.
f) Premesso che le conoscenze iniziali avvengono, soprattutto,
nell’ambito scolastico, si evince che, spesso, i giovani si annoiano nel
vedere le stesse facce di tutti i giorni e, per nuovi incontri, magari
anche più stimolanti, si rivolgono alle chat, ad internet, pensando che
si possa assistere alla nascita di una nuova forma di fantasia.
Non è da escludere, comunque, che, in alcuni casi, sono nate grandi
amicizie, grandi amori e, perché no, anche grandi passioni, ma la paura
di incontrare persone che celano altri intenti, oggi, è sempre più
imponente.
g) In un‘epoca in cui la società viaggia sulle note di un consumismo
sfrenato, anche la libertà è diventata, secondo un malinteso
permissivismo, un modo d'essere più o meno "consumabile", più che la
conquista di una dignità umana nel rispetto innanzitutto della libertà e
dei diritti del prossimo. È questo, probabilmente, il retroterra
culturale che ha favorito il diffondersi, tra i giovani, di trovare
emozioni in modo innaturale.
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